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Grayanotoxin
"Descrizione"
by Whiz35 (11840 pt)
2024-Oct-10 16:45

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Graianotossina  (Grayanotoxin) o è un componente naturale, un diterpenoide tetraciclico e una fitotossina pericolosa anche conosciuta come andromedotossina, rodotossina o acetilendromedolo. Si trova in natura nelle piante della famiglia delle Ericaceae, tra le quali il rododendro. E' conosciuta come "miele pazzo". Piuttosto nota per essere responsabile di un'intossicazione da miele selvatico. Questa intossicazione, non molto diffusa, deriva dall'ingestione di miele ricavato dal rododendro e venduto da piccoli produttori senza mescolarlo con miele ricavato da altri fiori.

Composizione chimica e struttura

La Graianotossina è un composto diterpenoide, il che significa che deriva da una classe di composti chimici con una struttura di base composta da quattro unità isopreniche. La struttura della Graianotossina le consente di legarsi ai canali del sodio nelle cellule nervose e di interromperne il normale funzionamento. Questa alterazione colpisce il sistema nervoso, provocando effetti tossici come vertigini, nausea e, nei casi più gravi, problemi cardiaci.

Proprietà fisiche

Si presenta tipicamente come una sostanza cristallina quando isolata dal materiale vegetale. Non è comunemente incontrata in forma pura al di fuori di studi di ricerca e tossicologici. In natura, si trova nel nettare di alcune piante e può essere trasferita nel miele dalle api, soprattutto in regioni dove crescono specie tossiche di Rhododendron.

Processo di produzione

La Graianotossina viene prodotta naturalmente dalle piante come meccanismo di difesa contro gli erbivori. La concentrazione di Graianotossina varia in base alla specie di pianta e alle condizioni ambientali. Può essere estratta dal materiale vegetale o dal miele utilizzando diversi metodi chimici di estrazione e purificazione per scopi di ricerca tossicologica.

  • Coltivazione delle piante: Le piante contenenti grayanotossina, come il rododendro, vengono coltivate in ambienti appropriati. Queste piante possono essere raccolte da aree selvatiche o coltivate in giardini.

  • Raccolta: Le foglie, i fiori e i germogli delle piante vengono raccolti in periodi specifici, quando il contenuto di grayanotossina è più elevato.

  • Estrazione: Per isolare la grayanotossina, le parti raccolte delle piante vengono sottoposte a un processo di estrazione, che può includere l'uso di solventi organici come etanolo o metanolo. Questo processo permette di separare la grayanotossina dagli altri componenti vegetali.

  • Purificazione: L'estratto contenente grayanotossina viene purificato tramite tecniche di cromatografia o filtrazione per rimuovere impurità e ottenere un prodotto più concentrato.

  • Analisi e standardizzazione: Una volta purificata, la grayanotossina viene analizzata per determinare la sua purezza e potenza. Questa fase è fondamentale per garantire che il composto sia adatto per studi scientifici o applicazioni terapeutiche.

A cosa serve e dove si usa

  • Ricerca medica. Nonostante la loro tossicità, le graianotossine sono state oggetto di ricerca medica e state studiate per il loro potenziale utilizzo nel trattamento dell'ipertensione e di altre patologie cardiovascolari grazie ai loro effetti sui canali del sodio.
  • Controllo dei parassiti. Alcune ricerche hanno suggerito che le grayanotossine potrebbero avere un potenziale impiego nella lotta ai parassiti, grazie ai loro effetti tossici su alcuni insetti e altri parassiti.
  • Medicina tradizionale. In alcune culture, il "miele pazzo" è stato utilizzato nella medicina tradizionale per i suoi presunti effetti terapeutici, anche se questa pratica è rischiosa e sconsigliata a causa del potenziale di avvelenamento grave.

Effetti negativi:

  • Avvelenamento da miele. Le graianotossine sono note per la loro presenza nel "miele pazzo", ovvero il miele prodotto da api che hanno consumato nettare di piante contenenti la tossina. Il consumo di questo miele può portare alla "malattia del miele pazzo", caratterizzata da nausea, vomito, salivazione, mal di testa, visione offuscata e, nei casi più gravi, aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, ritmi cardiaci irregolari e persino paralisi temporanea.
  • Effetti neurologici. Le graianotossine si legano ai canali ionici del sodio nelle membrane cellulari, alterandone la funzione. Ciò può provocare una serie di sintomi neurologici, tra cui vertigini, ipotensione e, nei casi più gravi, aritmie cardiache e convulsioni.


Considerazioni sulla salute e sicurezza

Sicurezza d'uso
La Graanotossina è altamente tossica e non deve essere ingerita in quantità significative. I sintomi di avvelenamento da Graianotossina possono comparire entro poche ore dall'ingestione e includono vertigini, debolezza, vomito, ipotensione, bradicardia (battito cardiaco lento) e, nei casi gravi, insufficienza cardiaca. In caso di sospetto avvelenamento, è necessario rivolgersi a un medico.

Reazioni allergiche
Le reazioni allergiche alla Graianotossina in sé sono rare, ma gli individui possono manifestare risposte allergiche alle piante che la contengono o al miele derivato dal loro nettare. Inoltre, chi ha problemi cardiaci preesistenti dovrebbe evitare l'esposizione a causa degli effetti cardiovascolari della tossina.

Tossicità e cancerogenicità
La Graianotossina non è considerata cancerogena, ma la sua tossicità acuta è ben documentata. Essa influisce sul sistema nervoso e cardiovascolare alterando la funzione dei canali del sodio nelle cellule nervose, portando a sintomi gravi e potenzialmente letali.

Considerazioni ambientali e di sicurezza
La Graanotossina è presente naturalmente nell'ambiente, in particolare nelle regioni dove crescono il Rhododendron e altre piante tossiche. Mentre le piante svolgono un ruolo nell'ecosistema locale, il consumo umano di miele o materiale vegetale contenente Graianotossina comporta un rischio per la salute. Non esistono pericoli ambientali significativi associati alla tossina nel suo ambiente naturale.

Stato normativo
La Graianotossina non è generalmente regolamentata come sostanza specifica, ma la sua presenza nel miele viene monitorata in alcune regioni in cui l'avvelenamento da "miele pazzo" è un rischio noto. In queste aree, le autorità possono emettere avvisi o linee guida per prevenire l'ingestione accidentale di miele tossico.

Studi più significativi 

Piuttosto noto per essere responsabile dell'intossicazione da miele selvatico. Questa intossicazione, non molto diffusa deriva dall'ingestione di miele ricavato dal rododendro e venduto da piccoli produttori senza averlo mescolato con miele ricavato da altri fiori. Questo tipo di miele, noto come "miele pazzo" o "miele acido", è stato prima identificato da Xenephon, uno storico e comandante dell'esercito ad Atene. Ha dimostrato che un certo tipo di miele prodotto nella regione costiera del Mar Nero ha causato avvelenamento tra i soldati durante una campagna contro il re persiano Ataxerses II intorno al 400 aC. Oggi l'ingrediente tossico di questo miele è chiamato Grayanotoxin I (Andromedotoxin). Il miele tossico viene prodotto da R. Luteum e R. Ponticum , due membri della famiglia Rhododendron, E il suo consumo può causare grave bradicardia e ipotensione  (1).

E' stato dimostrato che la Graianotossina ha effetti, che dipendono dalla dose, sulla funzione motoria delle api (2). Precedenti studi hanno dimostrato che le api alimentate con le Graiatossine mostrano cambiamenti nel comportamento che includono l'incapacità di eseguire il riflesso di raddrizzamento e altro ancora (3).

Bibliografia____________________________________________________________________

(1) Eroğlu SE, Urgan O, Onur OE, Denizbaşı A, Akoğlu H.  - Grayanotoxin (mad honey) - ongoing consumption after poisoning.  -    Balkan Med J. 2013 Sep;30(3):293-5. doi: 10.5152/balkanmedj.2013.8100. Epub 2013 Sep 1.

(2) Caitlin J. Oliver, Samantha Softley, Sally M. Williamson, Philip C. Stevenson, Geraldine A. Wright Pyrethroids and Nectar Toxins Have Subtle Effects on the Motor Function, Grooming and Wing Fanning Behaviour of Honeybees (Apis mellifera)  PLoS One. 2015; 10(8): e0133733. Published online 2015 Aug 17. doi: 10.1371/journal.pone.0133733

(3) Hurst V, Stevenson PC, Wright GA Toxins induce 'malaise' behaviour in the honeybee (Apis mellifera). J Comp Physiol A Neuroethol Sens Neural Behav Physiol. 2014 Oct; 200(10):881-90.

 

 

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