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Almond
"Descrizione"
by FRanier (9981 pt)
2024-Sep-08 12:30

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La mandorla (Prunus amygdalus dulcis o Prunus dulcis) ha origini asiatiche, appartiene alla famiglia delle Rosaceae.


I termini "Prunus dulcis" e "Prunus amygdalus dulcis" si riferiscono entrambi all'albero di mandorlo. Tuttavia, rappresentano convenzioni di denominazione leggermente diverse e possono a volte causare confusione.

  • Prunus dulcis è il nome scientifico più moderno e accettato per l'albero di mandorlo ed è il nome usato per classificare la specie che produce le mandorle che comunemente mangiamo.
  • Prunus amygdalus dulcis è un po' più complicata, poiché si suddivide in due forme principali. "Prunus amygdalus" è una classificazione più antica, e la parte "dulcis" veniva utilizzata per specificare la varietà di mandorla dolce (a differenza di "Prunus amygdalus amara", che si riferisce alla varietà di mandorla amara).

La mandorla è energetica: in 100 grammi troviamo circa 600 kcalorie.

Ha molte varietà, ma le più conosciute sono

  • la mandorla dolce - utilizzata prevalentemente nel settore alimentare.
  • la mandorla amara -  molto pericolosa se ingerita, utilizzata in cosmesi ed altro.

Prunus amygdalus dulcis, comunemente noto come mandorlo o mandorlo dolce, è una varietà di albero di mandorlo coltivata per i suoi semi o noci commestibili. Originario del Medio Oriente e del Sud Asia, l'albero è ora ampiamente coltivato nelle regioni temperate di tutto il mondo. Produce piccoli fiori rosa o bianchi in primavera, che si sviluppano in frutti contenenti un guscio duro con il seme di mandorla all'interno. Le mandorle dolci sono apprezzate per il loro sapore, i benefici nutrizionali e le loro applicazioni versatili in alimentazione, cosmetici e medicina.

Classificazione Botanica

  • Regno: Plantae
  • Ordine: Rosales
  • Famiglia: Rosaceae
  • Genere: Prunus
  • Specie: P. amygdalus
  • Varietà: P. amygdalus dulcis

Caratteristiche della Pianta

Prunus amygdalus dulcis è un albero deciduo che può crescere fino a 10 metri di altezza. Ha foglie ovali e seghettate e produce grappoli di piccoli fiori profumati, di colore rosa o bianco. Il frutto è una drupa con un guscio legnoso che racchiude il seme commestibile, noto come mandorla. L'albero richiede un clima temperato con inverni freddi e estati calde e secche per produrre noci di alta qualità.

Composizione Chimica e Struttura

Le mandorle dolci contengono diversi composti benefici:

  • Acidi Grassi: Ricche di grassi monoinsaturi, in particolare acido oleico, che supporta la salute cardiovascolare.
  • Vitamine: Include vitamina E, un potente antiossidante, e vitamine del gruppo B come riboflavina e niacina.
  • Minerali: Contiene calcio, magnesio e potassio, essenziali per la salute delle ossa e la funzione muscolare.
  • Proteine e Fibra: Fornisce una buona fonte di proteine e fibra alimentare.

Coltivazione

Il mandorlo prospera in suoli ben drenati e sabbiosi e richiede esposizione completa al sole. Viene propagato da semi o talee e beneficia di annaffiature regolari, specialmente durante i periodi di siccità. L'albero è generalmente potato per mantenere la forma e migliorare la produzione di frutti. È sensibile al gelo, quindi è necessaria una protezione adeguata nei climi più freddi.

Usi e Benefici

  • Culinario: Le mandorle sono utilizzate in una vasta gamma di applicazioni culinarie, tra cui prodotti da forno, cucina e come snack. L'olio di mandorle è usato in cucina e come aromatizzante in vari prodotti.

  • Medico: Le mandorle sono apprezzate per il loro contenuto nutrizionale e sono utilizzate nella medicina tradizionale per i benefici sulla salute del cuore, sulla pelle e sul sistema digestivo. L'olio di mandorle è utilizzato per le sue proprietà lenitive e idratanti.

  • Cosmetico: L'olio di mandorle è un ingrediente comune nei prodotti per la cura della pelle grazie alle sue proprietà idratanti ed emollienti. Viene utilizzato in creme, lozioni e prodotti per i capelli.

Funzioni INCI

Agente condizionante della pelle.  Rappresenta il perno del trattamento topico della pelle in quanto ha la funzione di ripristinare, aumentare o migliorare la tolleranza cutanea a fattori esterni, compresa la tolleranza dei melanociti. La funzione più importante dell'agente condizionante è  prevenire la disidratazione della pelle, ma il tema è piuttosto complesso e coinvolge emollienti ed umettanti che possono essere aggiunti nella formulazione.

Agente condizionante per capelli. Nelle formulazioni di shampoo per capelli possono coesistere una quantità rilevante di ingredienti con scopi specifici e mirati: detergenti, condizionanti, addensanti, opacizzanti, sequestranti, fragranze, conservanti, additivi particolari. Tuttavia gli ingredienti indispensabili sono i detergenti ed i condizionanti in quanto necessari e sufficienti per la pulizia e la gestibilità dei capelli. Gli altri hanno funzioni accessorie commerciali e non indispensabili come: aspetto estetico, profumo, colorazione ecc. Gli agenti condizionanti per i capelli hanno il compito di aumentarne la lucentezza, la maneggevolezza ed il volume, ridurne l'elettricità statica soprattutto dopo trattamenti quali colorazione, stiratura, ondulazione, asciugatura e spazzolatura. Sono, in pratica, dispersori che possono contenere tensioattivi cationici, addensanti, emollienti, polimeri. La tipologia degli agenti condizionatori per capelli comprende: condizionatori intensivi, condizionatori istantanei, condizionatori addensanti, condizionatori per l'asciugatura. Possono svolgere il loro compito generalmente accompagnati da altri diversi ingredienti.

Protettivo della pelle. Crea una barriera protettiva sulla pelle per difenderla da sostanze nocive, irritanti, allergeni, agenti patogeni che possono provocare varie condizioni infiammatorie. Questi prodotti possono anche migliorare la barriera cutanea naturale e nella maggior parte dei casi ne occorrono più di uno per raggiungere un risultato efficace.

Umettante. Composto igroscopico utilizzato per ridurre al minimo la perdita d'acqua nella pelle e per prevenirne l'essiccazione facilitando un più rapido e maggiore assorbimento di acqua nello strato corneo dell'epidermide.  L'epidermide è il più superficiale dei tre strati con cui è composta la pelle umana (epidermide, derma e ipoderma) ed è lo strato che provvede al mantenimento dell'idratazione in tutti e tre gli strati. A sua volta l'epidermide è composta da cinque strati: corneo, il più superficiale, granulare, spinoso, lucido, basale. Gli umettanti hanno la capacità di trattenere nello strato corneo l'acqua che attirano dall'aria ed hanno la funzione di idratare la pelle. Meglio utilizzarli prima degli emollienti che sono a base d'olio.

Applicazioni

  • Culinario: Incorporato in ricette per prodotti da forno, dolci e piatti salati. Utilizzato come snack e in bevande a base di mandorle come il latte di mandorla.

  • Medico: Inclusa in integratori alimentari e rimedi per la salute cardiovascolare, la cura della pelle e la salute digestiva.

Considerazioni Ambientali e di Sicurezza

Prunus amygdalus dulcis è generalmente sicuro per il consumo e l'uso nei cosmetici. Tuttavia, è importante evitare il consumo di mandorle amare, che contengono composti cianogenici. Dovrebbero essere adottate pratiche di coltivazione sostenibili per minimizzare l'impatto ambientale e garantire la salute degli alberi di mandorlo.

Studi

La mandorla dolce è ricca di grassi monoinsaturi, fibre, magnesio, può regolare l'omeostasi del glucosio, è ipocolesterolemica (1), svolge un'azione antiossidante (2) ed è un coadiuvante nel trattamento dei rischi cardiovascolari (3).

Ha una buona quantità di grassi monoinsaturi, fibre, magnesio, può regolare l'omeostasi del glucosio, è ipocolesterolemica cioè può ridurre il colesterolo dannoso, svolge un'azione antiossidante ed è un coadiuvante per i rischi cardiovascolari

Attenzione: la mandorla amara è tossica.

Questo studio ha trovato un'associazione statisticamente significativa tra l'alta frequenza di consumo di arachidi, pinoli, mandorle e la riduzione del rischio di cancro colon rettale (4).

Dalla mandorla dolce si ricava :

  • latte di mandorle. Bevanda energetica
  • olio di mandorle. Lenitivo ed antipruriginoso

Per quanto riguarda il sottoprodotto industriale della mandorla piuttosto diffuso, il latte di mandorla, specialmente nelle versioni zuccherate, occorre fare attenzione  perché hanno un potenziale cariogenico (5).

Mentre la mandorla dolce ha molte proprietà benefiche per la salute umana, la mandorla amara è tossica anche a dosi relativamente piccole in quanto ne sono sufficienti 5 o 6 per provocare intossicazioni. Può essere mortale a dosi superiori. Il sapore amaro, collegato ad un componente, l'amigdalina,  fortunatamente, provvede a scoraggiare dall'ingestione.

Dalla mandorla amara si ricava, previa depurazione dell'acido cianidrico ivi contenuto :

  • olio di mandorle. Usato in cosmesi per la cura della pelle 
  • burro di mandorle. Usato in cosmesi per la cura della pelle
  • estratto di mandorle. Usato per shampoo e cosmesi.

Sull'argomento sono stati selezionati gli studi più rilevanti con una sintesi dei contenuti:

   Mandorla studi

Bibliografia________________________________________________________________

(1) Kamil A, Chen CY.  Health Benefits of Almonds beyond Cholesterol Reduction.   J Agric Food Chem. 2012 Feb 17. J Agric Food Chem. 2012 Jul 11;60(27):6694-702. doi: 10.1021/jf2044795.

Abstract. Almonds are rich in monounsaturated fat, fiber, α-tocopherol, minerals such as magnesium and copper, and phytonutrients, albeit being energy-dense. The favorable fat composition and fiber contribute to the hypocholesterolemic benefit of almond consumption. By virtue of their unique nutrient composition, almonds are likely to benefit other modifiable cardiovascular and diabetes risks, such as body weight, glucose homeostasis, inflammation, and oxidative stress. This paper briefly reviews the nutrient composition and hypocholesterolemic benefits; the effects of almond consumption on body weight, glucose regulation, oxidative stress, and inflammation, based on the data of clinical trials, will then be discussed. Although more studies are definitely warranted, the emerging evidence supports that almond consumption beneficially influences chronic degenerative disease risk beyond cholesterol reduction, particularly in populations with metabolic syndrome and type 2 diabetes mellitus.

(2) Barreira JC, Ferreira IC, Oliveira MB, Pereira JA. Antioxidant potential of chestnut (Castanea sativa L.) and almond (Prunus dulcis L.) by-products.    Food Sci Technol Int. 2010 Jun;16(3):209-16. doi: 10.1177/1082013209353983. 

Abstract. The antioxidant properties of almond green husks (Cvs. Duro Italiano, Ferraduel, Ferranhês, Ferrastar and Orelha de Mula), chestnut skins and chestnut leaves (Cvs. Aveleira, Boa Ventura, Judia and Longal) were evaluated through several chemical and biochemical assays in order to provide a novel strategy to stimulate the application of waste products as new suppliers of useful bioactive compounds, namely antioxidants. All the assayed by-products revealed good antioxidant properties, with very low EC(50) values (lower than 380 μg/mL), particularly for lipid peroxidation inhibition (lower than 140 μg/mL). The total phenols and flavonoids contents were also determined. The correlation between these bioactive compounds and DPPH (2,2-diphenyl-1-picrylhydrazyl) radical scavenging activity, reducing power, inhibition of β-carotene bleaching and inhibition of lipid peroxidation in pig brain tissue through formation of thiobarbituric acid reactive substances, was also obtained. Although, all the assayed by-products proved to have a high potential of application in new antioxidants formulations, chestnut skins and leaves demonstrated better results.

(3) Lairon D. Intervention studies on Mediterranean diet and cardiovascular risk. Mol Nutr Food Res. 2007 Oct;51(10):1209-14. doi: 10.1002/mnfr.200700097. PMID: 17879996.

Abstract. The traditional Mediterranean diet, as studied in the 1950s to 1960s in the South of Europe, is characterized by moderate energy intake, low animal fat, high olive oil, high cereals, high legumes, nuts and vegetables, and regular and moderate wine. A Mediterranean-type diet is being developed to mimic the traditional one and fit with present life style. While numerous epidemiological studies have supported the concept that adherence to the traditional Mediterranean diet is beneficial for health and particularly protects against cardiovascular disease, the limited number of intervention studies in this field have not yet provided major support. Nevertheless, the dietary interventions performed until now have demonstrated that adoption of a Mediterranean-type diet reduces several cardiovascular risk factors in subjects at risk (primary prevention) and/or cardiovascular events or mortality in patients after a first cardiac event (secondary prevention). Among numerous foodstuffs characterizing the Mediterranean diet, virgin olive oil has been shown to display beneficial effects on a wide range of risk factors.

(4) Lee J, Shin A, Oh JH, Kim J. The relationship between nut intake and risk of colorectal cancer: a case control study.    Nutr J. 2018 Mar 7;17(1):37. doi: 10.1186/s12937-018-0345-y.

Abstract. Background: Nut consumption is known to reduce the risk of obesity, diabetes mellitus, and cardiovascular disease. However, in previous studies, portion sizes and categories of nut consumption have varied, and few studies have assessed the association between colorectal cancer risk and nut consumption. In this study, we investigated the relationship between nut consumption and colorectal cancer risk. Methods: A case-control study was conducted among 923 colorectal cancer patients and 1846 controls recruited from the National Cancer Center in Korea. Information on dietary intake was collected using a semi-quantitative food frequency questionnaire with 106 items, including peanuts, pine nuts, and almonds (as 1 food item). Nut consumption was categorized as none, < 1 serving per week, 1-3 servings per week, and ≥3 servings per week. A binary logistic regression model was used to estimate odds ratios (OR) and their 95% confidence intervals (CI) for the association between nut consumption and colorectal cancer risk, and a polytomous logistic regression model was used for sub-site analyses. Results: High nut consumption was strongly associated with reduced risk of colorectal cancer among women (adjusted ORs: 0.30, 95%CI: 0.15-0.60 for the ≥3 servings per week group vs. none). A similar inverse association was observed for men (adjusted ORs: 0.28, 95% CI: 0.17-0.47). In sub-site analyses, adjusted ORs (95% CIs) comparing the ≥3 servings per week group vs none were 0.25 (0.09-0.70) for proximal colon cancer, 0.39 (0.19-0.80) for distal colon cancer, and 0.23 (0.12-0.46) for rectal cancer among men. An inverse association was also found among women for distal colon cancer (OR: 0.13, 95% CI: 0.04-0.48) and rectal cancer (OR: 0.40, 95% CI: 0.17-0.95). Conclusions: We found a statistically significant association between high frequency of nut consumption and reduced risk of colorectal cancer. This association was observed for all sub-sites of the colon and rectum among both men and women, with the exception of proximal colon cancer for women.

(5) Lee J, Townsend JA, Thompson T, Garitty T, De A, Yu Q, Peters BM, Wen ZT. Analysis of the Cariogenic Potential of Various Almond Milk Beverages using a Streptococcus mutans Biofilm Model in vitro.    Caries Res. 2018;52(1-2):51-57. doi: 10.1159/000479936.

 

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